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La lettera di intenti di Etihad è pronta (leggi qui la notizia http://www.notiziario360.it/alitalia-la-compagnia-etihad-modifica-lofferta-per-convincere-le-banche/ ) . Il CDA l’ha approvata. Ed adesso è attesa a Fiumicino. Si conosceranno quindi finalmente le condizioni che la compagnia di Abu Dhabi pone ad Alitalia per procedere con un investimento che dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni di euro (di cui 300-400 milioni con aumento di capitale e il resto con altri tipi di finanziamento).

Ma i sindacati mettono già le mani avanti, con il leader della Cgil Susanna Camusso che avverte: l’accordo fatto con l’azienda sugli esuberi resta il punto di riferimento. La lettera poi dovrà essere presentata anche al Governo, e nei giorni immediatamente successivi (ma potrebbe anche essere subito dopo Pasqua) è atteso un CDA di Alitalia. E probabilmente anche l’incontro annunciato dal ministro dei trasporti Lupi con i sindacati. Il testo della missiva, modificato per giorni sulle questioni più delicate, quelle degli esuberi, del debito e del ruolo di Malpensa, indicherà i numeri sui quali verrà condotta la trattativa tra le due aziende e con banche e sindacati, che dovrebbe concludersi entro fine maggio con l’accordo finale.

Uno dei nodi più spinosi è quello dei tagli al personale: la richiesta di Etihad dovrebbe essere di 2.500-3.100 coinvolgendo parte o tutti gli esuberi dell’accordo del 14 febbraio (1.437 con cig a rotazione nel personale di terra e 800 contratti di solidarietà nel personale di volo) oltre ai circa 900 già in cig a zero ore volontaria. Ma i sindacati non sembrano intenzionati a concedere molto. Sul nodo del debito (che ammonta a circa 1 miliardo), Etihad vorrebbe la rinegoziazione per circa 400 milioni. Sul fronte infrastrutturale, inoltre, la compagnia di Abu Dhabi vorrebbe che il Governo accelerasse sul collegamento ad alta velocità con Fiumicino.

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