Paolo Becchi, giurista di riferimento del M5S, in apertura del lungo post pubblicato sul sito di Beppe Grillo scrive: “Napolitano ha esercitato le sue prerogative al di là dei limiti previsti dalla Costituzione, ha snaturato il senso politico e morale della figura del capo dello stato. Il senso è quello di costringere Napolitano a dimettersi e sconfiggere le larghe intese.”
“Nel 1991 Napolitano in occasione della richiesta di impeachment contro l’allora presidente della Repubblica Cossiga, prudentemente storceva il naso di fronte alla messa in stato di accusa: eppure non esitava a domandare le dimissioni del Capo dello Stato, notando come si è totalmente smarrito il senso della misura al Quirinale. Napolitano in pratica si è servito dei poteri previsti dalla Costituzione non per difendere la legalità costituzionale, ma a fini politici per difendere a tutti i costi le larghe intese tra PDL e PD-L. Dall’attacco contro il M5S è evidente ormai che questo Presidente della Repubblica non rappresenti più l’unità della Nazione, ma soltanto una parte del paese, quella che ha voluto le larghe intese della partitocrazia, quella che cercherà ancora di salvare il caimano.”