borsellino

Paolo Borsellino è stato ucciso perchè stava indagando sulla trattativa Stato-Mafia. Questo è quanto emerge dal ritrovamento di un fascicolo assegnato a Borsellino in data 8 luglio 1992, pochi giorni prima di essere assassinato, in cui viene fuori l’ufficialità dell’indagine e i nomi delle persone coinvolte.

Nomi pesanti, nomi di capimafia, nomi di politici, nomi di esponenti dei servizi segreti. Tutto ebbe inizio nel periodo stragista, quando la Mafia attaccò al cuore lo Stato, con uno scritto anonimo di 8 pagine: sosteneva che l’ex ministro dc Calogero Mannino aveva incontrato Totò Riina in una sacrestia di San Giuseppe Jato (PA).  Su quell’anonimo, stava indagando formalmente Paolo Borsellino.

Ma con la morte del magistrato tutto fu insabbiato. Venerdì 10 luglio 92′ Borsellino è a Roma e incontra proprio Subranni, interlocutore diretto di Mannino. L’incontro tra Borsellino e Subranni sarebbe la prova che il magistrato non aveva alcun sospetto su di lui, ma alla moglie Agnese, il magistrato antimafia rivelò tutti i suoi sospetti. Poche ore dopo, in Via D’Amelio, viene messo a tacere per sempre.

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