Italia, un’altro caso negativo da raccontarvi che racchiude le dinamiche e le pressioni della crisi socio-economica sulla mente e sulla dignità di molti poveri cittadini, molti dei quali non riescono ad arrivare a fine mese con le spese a causa di una politica e di una società che non funziona ormai da decenni e decenni.
Oggi parliamo di Emilio Missuto, 39 anni, di Gela, che ha praticato lo sciopero della fame per circa 3 mesi a causa del fallimento della sua azienda, collegato ai mancati pagamenti (circa 37 mila euro) dagli enti pubblici alle imprese.
Ecco, in un’intervista le sue parole, al termine del terzo mese di digiuno:
“Ha vinto lo Stato, ha perso la giustizia; Sono sul lastrico ma non posso continuare, sto morendo; La mia rabbia è nei confronti di uno Stato che esige puntualità nel pagamento delle tasse, ma lascia trascorrere anni per pagare i fornitori, riducendoli sul lastrico; In Sardegna è in corso un contenzioso che mi vede creditore di un milione di euro per lavori pubblici già realizzati, fatturati ma mai liquidati“.
Missuto oltretutto, dispone anche dei creditori dal Comune di Niscemi, per un’investimento realizzato nell’ambito del Patto Territoriale, ma mai nessuna traccia dei pagamenti a suo favore.
Il vero problema e’ che l’80 % degli italiani vivono stipendiati ddallo stato vedi scuola ospedali provincia regione comune enti statali para statali inps agenzie delle entrate politici e anche pensionati quindi la rivoluzine chi la fa’ solo noi pochi imprenditori commercianti…….e su di noi vive tutta questa gente ..siamo alla frutta