C’è un silenzio tombale dentro il Palazzo Marini. Stanze vuote, corridoi deserti, se suona il telefono rimbombano gli squilli. Si tratta della sede degli uffici dei parlamentari, che però qui non vengono quasi mai. Si tratta di quasi 300 stanze per 400 deputati, per non parlare delle sale conferenze, sale riunioni, segreterie, librerie, decine di bagni, computer, televisioni, poltrone in pelle, stampanti, fax, quasi tutto inutilizzato.
La vigilanza e il metal detector a piano terra, due custodi ad ognuno dei 5 piani, passano il tempo a fare cruciverba. Gli addetti alle pulizie che vagano nei corridoi alla ricerca di qualcosa da pulire.
Nonostante tutto questo costa parecchio: 32,5 milioni di euro all’anno di affitto, compreso lo stipendio dei 300 addetti ai servizi. Un affitto d’oro dunque, pagato dallo Stato alla Società Milano 90 dell’imprenditore romano Sergio Scarpellini. Circa 500 milioni di euro per quasi 20 anni, 80 mila euro annui per ogni deputato che però qui non ci viene mai o raramente. Eppure lo Stato continua a pagare.