“Disoccupazione? Andate all’estero! L’Italia ha bisogno di investire nei suoi talenti, e per questo la mobilità sociale e geografica diventano le migliori alleate, non solo all’interno del paese, ma anche e soprattutto nel più ampio orizzonte del mercato e del lavoro europeo e globale.”
Nell’espressione “mobilità geografica” ci pare di intravedere un invito ad andare all’estero e a cercare fuori dall’Italia quell’occupazione che il nostro paese non può offrire. Si procede dunque al sistematico smantellamento del settore dell’istruzione, ricerca e cultura per coltivare l’ignoranza, condannando i cittadini alla disoccupazione affichè diventino facile preda del clientelismo, della raccomandazione politica e del ricatto occupazionale.
Seppur ci siano state queste dichiarazioni, speriamo vivamente che il nuovo governo cambi idea e faccia qualcosa per i giovani e per tutti coloro che non hanno lavoro.
Perché lasciare la propria terra, i familiari, gli affetti. Io vivo da 50 anni all’estero, mi trovo bene, ma a casa mia sarebbe stato meglio.