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E’ di questi giorni una nuova scossa nella vicenda della presunta dannosità delle sigarette elettroniche: trovato piombo, cadmio, cromo e arsenico nei liquidi delle e-cig. Il settimanale Il Salvagente ha pubblicato uno studio secondo il quale questi metalli pesanti, tossici o peggio cancerogeni, sono stati trovati nei sei liquidi per le sigarette elettroniche. Lo studio, condotto dal dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, ha causato l’apertura di un nuovo fascicolo di indagine da parte del Procuratore di Torino Guariniello, nell’ambito dell’inchiesta sulle sigarette elettroniche.

”I valori – ha detto Guariniello al settimanale – sembrerebbero molto elevati, in special modo in un campione, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe piu’ elevata di quella ammessa per l’acqua potabile. Valuteremo attentamente”. Il Salvagente sottolinea una preoccupazione che avevo segnalato più volte, ossia ” che in assenza di una normativa di riferimento, che stabilisca le sostanze ammesse e i relativi limiti, nelle ricariche può finire di tutto”.

Una situazione che viene definita del tutto ”fuori controllo dove, oltre a una regolamentazione di settore, mancano anche i controlli’, nonchè l’assenza di una ”valutazione del rischio”, in mancanza della quale ”nessuno può stabilire gli effetti di una, seppur minima, quantità di arsenico o piombo assorbita dal corpo umano per inalazione”.

I produttori di liquidi per sigarette elettroniche, da parte loro, non sottovalutano il problema e hanno dichiarato al Salvagente di ”monitorare la presenza dei metalli pesanti chiedendo ”una regolamentazione” che disciplini direttamente la produzione dei liquidi per le sigarette elettroniche, di fatto, cosa ci andiamo a fumare.

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